Rosso – Come nascono le favole

“Rosso nasce per gioco 15 anni fa. Accettai la sfida di un amico, di partecipare a un piccolo torneo letterario che chiedeva di riscrivere in modo originale la favola di cappuccetto rosso. Mi chiesi qual era l’origine della favola, da quale evento o storia era nata. Il risultato è una “cover” cruda e violenta, come sono la maggior parte delle favole nell’edizione originale. La storia ruota attorno alla ragazzina destinata a essere travolta dagli eventi e al Lupo, bandito sanguinario eppure umano, spinto a sua volta dal destino a diventare il protagonista della tragedia. Ed è l’umanità del bandito che stupisce e spinge il lettore a porsi domande. L’ambientazione vagamente fantastica è solo una cornice con cui ho voluto mitigare l’intensità delle rivelazioni e il finale drammatico.”

 

Quarta di copertina:

Come nascono le favole?

Dai sogni dei bambini? Dalla fantasia degli scrittori? Dalla cultura popolare? Dalle leggende?

Dietro a ogni favola c’è una storia reale raccontata mille e mille volte, corsa di bocca in bocca, di generazione in generazione. La storia cambia, un poco alla volta, scavata dalle parole, erosa dal tempo, finché non resta che la favola, monito e lezione per le nuove generazioni.

Cosa resta delle anime che hanno amato, odiato, sofferto e lottato con coraggio? Cosa rimane del loro struggersi, delle passioni, degli intrecci di sentimenti cupi o arditi?

Qualcosa rimane, tracce tra le pieghe, nei silenzi tra le parole. Se si ascolta con attenzione si possono udire ancora gli echi delle voci, dei pianti e delle risate.

Rosso è il tentativo di interpretare queste tracce, un fiore nato tra le crepe che vuole essere un omaggio ai protagonisti dimenticati delle storie dietro alle favole.

 

Dall’opera

Non esistono fiabe non cruente. Tutte le fiabe provengono dalla profondità del sangue e dell’angoscia.  (Franz Kafka) 

La vita di ogni uomo è una favola scritta da Dio.   (Hans Christian Andersen)

 In principio era la Favola. E vi sarà sempre.   (Paul Valéry)

 

Preludio

Era una piccola casa appena fuori Ferba, lungo il fiume e non lontano dal bosco di Kerni, chiamato dagli abitanti il bosco scuro. Anche se di scuro il bosco non aveva granché: noci, querce, faggi, e il fitto sottobosco. Ferba era un piccolo villaggio tra le colline lungo il fiume Vena, a trenta fal da Coloe, città famosa per l’abilità degli artigiani e per le omonime focacce ripiene.

Il sole era calato da un po’, la luna era alta nel limpido cielo estivo. Una notte tranquilla accompagnata dal frinire degli insetti tra l’erba alta, punteggiata dall’urlo del barbagianni in caccia o da qualche piccola figura furtiva che appariva e scompariva tra l’erba.

Fuori.

Dentro, Cappuccetto Rosso urlava, urlava con tutte le sue forze. Urlava mentre la spada calava con rabbia, e ancora, e ancora, in archi di sangue che bagnavano di rosso mobili, pareti, le pietre del camino, il suo viso. Le sue urla stridule cariche di dolore e paura crescevano come cresceva l’orrore disegnato dalla spada incessante.

Cappuccetto Rosso urlava.

 

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  • Titolo:  Rosso – Come nascono le favole
  • Opera:  racconto
  • Autore:  Selvatici Pierluigi
  • Pagine:  37
  • Anno pubblicazione:  2008
  • Prezzo:  gratuito

 

 

 

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